Rifondare Rifondazione?

sabato 26 luglio 2008


C'è chi non si arrende al'evidenza dei fatti, in Italia: parlo delle compagini politiche che alle ultime elezioni hanno ottenuto una delle più clamorose sconfitte di sempre. In questi giorni si tiene a Chianciano il convegno di Rifondazione. Argomento essenziale: chi decide di assumer la direzione del partito. E' bagarre interna tra Vendola e Ferrero, due linee politiche ben diverse, accomunate da un solo paio di cose:

  1. Non si arrendono all'evidenza di una causa persa, di un'insormontabile frattura tra loro, la loro politica e la gente che fatica ad arrivare a fine mese
  2. Non si rassegnano all'evidenza di un'ideologia che la stessa storia ha mostrato come perdente e violenta, ovunque si sia insediata
  3. Non capiscono l'indifferenza della gente alle loro piccole diatribe, al loro coltivare il loro orticello, nella speranza di riuscire a piazzare, alla fine, qualche piccolo 'delfino' in posizioni di prestigio di un partito che, di fatto, non ha praticamente più alcun sostegno popolare.
Bertinotti, che non è certo stupido, sottolinea con chiarezza la deriva anche 'culturale' (se così possiamo dire) di un partito allo sfascio, allo sfascio perchè poggia su vecchie idee trite e ritrite, su dietrologie che non fanno più presa sulla gente. Come dire: forse è il caso di parire gli occhi sul serio, no?

Travaglio il garantista

giovedì 24 luglio 2008


Leggetevi questa sul Travaglio nazionale, "difensore dei poveri", fulgido esempio di "grande" e soprattutto "onesto" intellettuale, davvero abituato al contraddittorio...

Picche e ripicche (11/07/2008)

lunedì 21 luglio 2008

# «Il premier ha demolito la sua immagine di statista, è tornato uomo di potere», dice Massimo D’Alema sulla Repubblica (4 luglio).
Anche D’Alema nel suo piccolo ha demolito la propria immagine di statista. Tornerà almeno come uomo di potere? Per saperlo, bisogna chiedere a Latorre.

# «Salari greci, imposte norvegesi, welfare sudamericano», dice Massimo Giannini sulla Repubblica (3 luglio).
E secondo le penne di largo Fochetti Tremonti sarebbe riuscito a raggiungere tutti questi obiettivi in pochi giorni?

# «L’intervento del Csm diventerebbe un fuor d’opera se si spingesse su terreni per i quali quell’organismo non avrebbe specifiche funzioni», dice Luciano Violante al Riformista (3 luglio).
Ah! Se si spingesse su quei terreni sarebbe terribile. Meno male che è una tentazione che il Csm non sente proprio.

# «Non siamo ancora al regime», dice Rossana Rossanda alla Repubblica (3 luglio).
Siamo arrivati al punto che una antica estremista deve dare lezioni di saggezza a tutti i vari rimbambiti da antiberlusconismo.

# «Berlusconi il quale procede speditamente verso la sua salvezza giudiziaria senza alcun fondamento costituzionale e con la sola legittimazione del voto popolare», dice Giuseppe Di Lellio sul Manifesto (3 luglio).
C’è una cosa che unisce il Berlusca ai magistrati militanti e una che li divide: li unisce una certa indifferenza per i fondamenti costituzionali, li divide il fatto che il presidente del Consiglio almeno una qualche forma di legittimità ce l’ha.

#“Maroni ai prefetti: ‘Obbedite’”, dice un titolo dell’Unità (30 giugno).
Ma dove andremo a finire? Adesso il ministro degli Interni s’è messo in testa che i prefetti gli ubbidiscano.

# «Noi siamo quel che siamo, non vogliamo influire sull’attività politica», dice Nicola Mancino alla Repubblica (2 luglio).
Non ho capito. Sono quello che sono o non vogliono influire sull’attività politica?

# «Il Corriere della Sera, pulpito liberale, ne dovrebbe essere raccapricciato o almeno impensierito. Accade quel che è già accaduto in passato: da quei soi-disants liberali si odono argomenti che tolgono il fiato», dice Giuseppe D’Avanzo sulla Repubblica (30 giugno).
Che schifo essere soi-disants liberali. Meglio essere apertamente e orgogliosamente tagliagole.

# «Usavano i bambini per rubare nelle case», dice Danilo Castellarin sulla Repubblica (1 luglio).
Ma è possibile iniziare un articolo in modo così razzista? Che fa Famiglia cristiana? Dorme?

# «Il Pd scelga tra noi e Cuffaro», dice Claudio Fava all’Unità (30 giugno).
Ma se scelgono lui, quelli del Pd, assicura che si porterà dietro tutti i suoi 164 elettori di Catania?

# «Un caso tipico in cui il bon ton avrebbe aiutato magistratura e politica», dice Lina Sotis sul Corriere della Sera (1 luglio).
La situazione è già così grave che ci mancano solo le bontonte.

# «Non siamo in guerra con nessuno», dice Luca Ponz al Corriere della Sera (1 luglio).
Niente guerra da parte delle toghe milanesi. Solo atti di terrorismo circoscritto?

Fonte: Tempi.it

Moralizzatrice immorale

sabato 12 luglio 2008


Rendiamo la pariglia alla (ex) Ministra alla Droga Pubblica. Che nonchalance, Livia. Che Savoir fare. Per chi suona la campana, ora?

VERGOGNA!!!

Ecco qui il commento de 'Il Giornale'.

Premonizioni

mercoledì 9 luglio 2008


Ieri che avevo detto? Che il vero trombato dallo starnazzare di piazza Navona sarebbe stato Veltroni. Beh, la notizia è di oggi! Dite che porto fortuna? :D

Gran Consulto dei Trombati

In anteprima una notiziona:

  • Antonio Di Pietro
  • Diliberto
  • Achille Occhetto
  • Fiorella Mannoia (senza apostrofo, eh!)
  • Stalinisti Leninisti (beh, di ciò che ha fatto Lenin, nelle loro scuole, non si parlava).
  • Travaglio
  • Beppe Grillo
  • Sabrina Guzzanti

E' il cast del prossimo film di Nanni Moretti. Speravano che il trombato fosse Silvio, ma hanno loro malgrado dovuto optare per Ualter, la cui candidatura è stata decisa a furor di popolo.

Picche e ripicche (30/06/2008)

domenica 6 luglio 2008

Picche e ripicche
di Lodovico Festa


# «Lasciando credere che questi provvedimenti servano alla sicurezza, al rilancio dell’economia, alla governabilità, alla credibilità delle istituzioni. Invece se li valutiamo uno per uno con la lente di ingrandimento, interessano solo lui», dice Antonio Di Pietro all’Unità (28 giugno).
Diavolo di un Berlusca, toglie la spazzatura dalle strade di Napoli perché cerca casa a Posillipo e pensa anche di utilizzare la legge di Sacconi sulla detassazione sugli straordinari per prendere più soldi come premier.

#«Magari è uno degli ultimi spazi di parola per noi magistrati», dice Antonio Ingroia alla Repubblica (28 giugno).
Poveri magistrati, sono proprio perseguitati in modo sistematico, non solo li arrestano per i più futili motivi (con il consenso di un vile e spietato Csm che non gliene perdona una) ma arrivano fino al punto di intercettarli e di passare ai giornali poi qualsiasi frase detta in questo o quel cazzeggio, per linciarli pubblicamente.

# «Non capisco di cosa dovrebbero discutere le nostre fondazioni da tutti scambiate per correnti. Di massimi sistemi ne sono rimasti pochi», dice Vincenzo Cerami sull’Unità (25 giungo).
Di massimi sistemi ne sono rimasti pochi. E di Massimi?

#«Bonino, in Italia, è stata una rarissima femmina capace di fare della propria narrativa personale un punto di forza», dice Maria Laura Rodotà sul Corriere della Sera (26 giugno).
Personalmente non mi dispiacciono quei due punti di forza della narrativa personale di Mara Carfagna.

# «In tutti questi mesi il Partito democratico ha cercato di portare l’Italia fuori dal passato», dice Walter Veltroni a Europa (21 giugno).
Poi si è stufato. Adesso sono tornati al ’97. La prossima settimana contano di arrivare al ’95. Per dicembre si arriva all’88.

# «Si sa che in questi casi, lo scivolamento progressivo verso l’omologazione e il conformismo tipici del pensiero unico dipende solo in piccola parte dall’abilità demagogica di chi governa», dice Massimo Riva sull’Espresso (27 giugno).
Ci sono poi – e ci pare che li conosca bene anche Riva – quei pensieri unici che dipendono molto dalla demagogia di chi amministra. Dal Lingotto alla Cir.

# «Noi dell’Unità non abbiamo mai creduto alla favola del Cavaliere diventato buono semplicemente perché conserviamo una certa memoria del passato», dice Antonio Padellaro sull’Unità (26 giugno).
Ma che cavolo di memoria del passato ha mai un giornale fondato da un carcerato che diventa organo dei forcaioli?

# «D’altra parte le storie degli uomini si realizzano con i materiali di cui concretamente si dispone», dice Andrea Romano sul Riformista (25 giugno).
Un modo per dire: c’avete Veltroni? Tenetevelo.

# “Standard & Poor’s smentisce Alemanno: ‘Il debito si ferma a 6,9 miliardi’”, dice un titolo dell’Unità (22 giugno).
Alleluia sono 6,9 mica 7, come diceva il fascistone.

# “Canto per i piccoli snobbati dalla tivù”, dice un titolo dell’Avvenire (22 giugno).
È un articolo su Pier Ferdinando Casini? No, su Cristina D’Avena.

# «Si lamentano delle correnti a cui si affannano a iscriversi», dice Peppino Caldarola sul Riformista (21 giugno).
È la vita dei dalemiani: tra correnti e conti correnti.

# «Mi sono sentita trattata come una figurina dell’albo Panini. In quanto donna sono molto delusa», dice Sabina Ratti al Corriere della Sera (25 giugno).
E in quanto figurina?


Fonte: Tempi.it

:D