Endorsement. And the winner is....

giovedì 10 aprile 2008

Mi adeguo alla moda del momento: faccio il mio "endorsement". Ma lo faccio non per moda ma per responsabilità personale. E' stato chiesto a me di scegliere chi sostenere, mi son dovuto impegnare personalmente per deciderlo. Non mi interessano le scelte politiche per 'partito preso', non mi piace chi sventola bandiere in piazza senza saper nulla dei programmi dei contendenti. Non tollero chi vota 'per simpatia', nè chi si fa guidare da motivazioni sentimentali (del tipo: 'guarda come parla bene...'). Mi piace chi sceglie con ragione. Ed infatti, dopo varie serate spese a leggere manifesti dei valori, programmi cartacei, informarmi, dibattere (con la vicina di casa, ma anche con amici e parenti!), sono anche arrivato alla conclusione che i due schieramenti in gara (perchè, dite che ci son anche altri in lizza? State scherzando?) non sian poi granchè simili. Anzi, son presenti sostanziali differenze di impostazione. Precisamente: uno si basa su una scuola politica che, di fatto, fa (e continua a fare) dello statalismo la sua bandiera, l'altra confida maggiormente nelle potenzialità del privato di intervenire in modo più preciso e puntuale, con costi e rendimenti ben maggiori, anche in campo pubblico. Sui concetti di famiglia in gioco ho già scritto qualcosa qui. Se ne son sentite tante: polemiche sterili, affermazioni populiste, 'esplosioni' propagandistiche, tentati sgambetti e lotte intestine. Se ne son viste tante: carovane di auto, piazze gremite, lanci di uova ed ortaggi (complimenti agli imbecilli, a proposito), ma alla fine bisogna rischiare un giudizio. Non c'è un partito che mi rispecchi in toto, ma ce n'è uno che è ben più prossimo a ciò in cui credo. Ed è su di esso che ho deciso di scommettere. Senza paraocchi. Ma fiducioso, tutto sommato.

1 Comment:

gaddhura said...

Interessante articolo pubblicato su L'Occidentale. Dategli una lettura, neval la pena...
http://www.loccidentale.it/node/16003